La quercetina

La quercetina è un bioflavonoide dal potere antivirale, antistaminico, antinfiammatorio, immunomodulante, utile per rafforzare i capillari, contrastare le allergie e prevenire l’influenza. Di recente si è acceso l'interesse sulla quercetina dopo i risultati di uno studio scientifico che ha dimostrato che è in grado di inibire il coronavirus. La quercetina stata oggetto più di 19.000 studi pubblicati su Pubmed e 200 trials condotti. Il 3 Settembre 2020 è stato rilasciato un comunicato stampa sul sito del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) intitolato "La molecola di origine naturale che inibisce SARS-CoV-2" che riporta i risultati di uno studio appena pubblicato con il conseguimento di obiettivi significativi. Cito qui un estratto significativo che ci darà spunto di approfondimento. "Lo sviluppo di farmaci antivirali specifici per il coronavirus è dunque un altro grosso filone di ricerca per risolvere la pandemia di Covid-19. In questo contesto si inserisce la nuova scoperta che dimostra che la quercetina, una molecola di origine naturale, che funziona da inibitore specifico per SARS-CoV-2. Questa molecola ha un effetto destabilizzante su 3CLpro, una delle principali proteine del virus, fondamentale per il suo sviluppo e il cui blocco dell’attività enzimatica risulta letale per SARS-CoV-2. Il risultato è frutto del lavoro di ricerca condotto da Bruno Rizzuti dell’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Cosenza con un gruppo di ricercatori di Zaragoza e Madrid ed è stato pubblicato sulla rivista International journal of biological macromolecules. “Le simulazioni al calcolatore hanno dimostrato che la quercetina si lega esattamente nel sito attivo della proteina 3CLpro, impedendole di svolgere correttamente la sua funzione. Già al momento questa molecola è alla pari dei migliori antivirali a disposizione contro il coronavirus, nessuno dei quali è tuttavia approvato come farmaco. La quercetina ha una serie di proprietà originali dal punto di vista farmacologico. Sono note anche le sue proprietà farmacocinetiche ed è ben tollerata dall’uomo”. "Gli autori dello studio condotto da Bruno Rizzuti intitolato "Structural stability of SARS-CoV-2 3CLpro and identification of quercetin as aninhibitor by experimental screening" hanno scoperto che tra 150 composti analizzati nello screening iniziale la quercetina è quella che ha effetto destabilizzante su 3CLpro, una proteina del coronavirus fondamentale per il suo sviluppo e il cui blocco risulta letale tanto da inibirlo completamente. E concludono lo studio dicendo: "Il lavoro qui presentato fornisce una prova diretta della capacità della quercetina di colpire SARS-CoV-2 3CLpro su solide basi sperimentali. Inoltre, rappresenta un punto di partenza di successo che garantisce la possibilità di estendere il nostro approccio sperimentale per l'identificazione di farmaci candidati SARS-CoV-2 3CLpro a librerie chimiche più ampie, al fine di trovare piccole molecole da utilizzare (o ulteriormente ottimizzate) Carla come potenziali farmaci per COVID- 19."Questo non è inoltre l'unico studio che coinvolge la quercetina come agente contro il nuovo coronavirus. Ghelardini, segretario della Società italiana di Farmacologia, riporta infatti al Corriere: «Altri autori hanno pubblicato che un insieme di erbe utilizzate nella medicina cinese che contengono la molecola [quercetina] sono capaci di prevenire un danno renale paragonabile a quello dovuto all’infezione da Sars-CoV-2. Sempre secondo la medicina cinese, un particolare decotto potrebbe prevenire e trattare Covid attraverso azioni antinfiammatorie e basate sull’immunità che coinvolgono l’attivazione di cellule T, linfociti e leucociti. Anche nella medicina popolare indiana la quercetina è ritenuta un potenziale candidato contro Sars-CoV-2.
La quercetina è potenziata dalla vitamina C
Sia la vitamina C che la quercetina sono state scoperte entrambe dallo stesso scienziato, il premio Nobel Albert Szent-Györgyi, il quale osservò che la quercetina ha un effetto sinergico con la vitamina C. L'assorbimento della quercetina è migliorato dall'assunzione di vitamina C e parallelamente la quercetina favorisce il risparmio della vitamina C di cui sinergizza l'azione. Uno studio pubblicato il 19 Giugno 2020 ha proposto proprio la combinazione di vitamina C e quercetina come trattamento preventivo per il Covid-19. Intitolato "Quercetin and Vitamin C: An Experimental, Synergistic Therapy for the Prevention and Treatment of SARS-CoV-2 Related Disease (COVID-19)" gli autori spiegano nell'abstract: "L'acido ascorbico è una vitamina fondamentale necessaria per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Svolge un ruolo nella risposta allo stress e ha mostrato risultati promettenti quando somministrato a pazienti critici. È stato dimostrato che la co-somministrazione di vitamina C e quercetina esercita un'azione antivirale sinergica a causa della sovrapposizione di proprietà antivirali e immunomodulanti e della capacità dell'ascorbato di riciclare la quercetina, aumentandone l'efficacia. Presentiamo le prove attuali per l'uso della vitamina C e della quercetina sia per la profilassi nelle popolazioni ad alto rischio che per il trattamento dei pazienti con COVID-19.

Quercetina come potente virucida
L'attività antivirale della Quercetina è già nota da tempo ed è stata attribuita a tre principali meccanismi d’azione: Inibizione della capacità del virus di infettare le cellule. Inibizione della replicazione di cellule già infette. Riduzione della resistenza delle cellule infette al trattamento con farmaci antivirali. Una ricerca pubblicata nel 2007 aveva dimostrato che la Quercetina riduce il rischio di malattie virali anche a seguito di stress fisico estremo, che potrebbe altrimenti compromettere la funzione immunitaria e rendere più suscettibili alle infezioni. La Quercetina possiede una forte azione antivirale verso numerosi Virus fra i quali i più significativi studiati sino ad ora sono: Herpes virus tipo 1, Virus parainfluenzale 3, Poliovirus, Virus respiratorio sincinziale e Epatite C. La sua azione si evidenzia nell'inibizione sia della capacità di replicazione del virus che della sua contagiosità. È considerato un inibitore naturale di vari enzimi intracellulari come: Tirosin-chinasi (TK); Proteine chinasi (PKCs), 5-Lipossigenasi, Fosfolipasi A2 e Ornitina decarbossilasi (ODC). Gli studi sono stati condotti sia in vitro che in vivo. Uno studio in vivo del 2010 ha confermato che la Quercetina inibisce i virus dell’influenza A e B, evidenziando inoltre come i virus non siano stati in grado di sviluppare resistenza alla Quercetina e, che se utilizzati in concomitanza con farmaci antivirali (Amantadina o Oseltamivir), l’effetto risulta notevolmente amplificato e impedisce lo sviluppo della resistenza ai farmaci. Uno studio in vivo del 2004 ha verificato l’effetto della Quercetina sull’influenza, utilizzando il ceppo virale H3N2. I risultati dimostrano che, avendo la Quercetina ripristinato le concentrazioni di molti antiossidanti, è evidente la sua capacità di proteggere il polmone dagli effetti dannosi dei radicali liberi derivati dall’ossigeno e rilasciati durante l’infezione da virus influenzali. Un altro studio del 2013 ha evidenziato che la Quercetina ha offerto protezione contro il virus dell’influenza A H1N1 modulandone l’espressione proteica e più specificamente la regolazione delle proteine a shock termico, la fibronectina 1 e la proibitina fondamentale per ridurre la replicazione virale. Un ulteriore studio pubblicato nel 2016 ha scoperto che la Quercetina ha inibito un ampio spettro di ceppi di influenza, tra cui H1N1, H3N2 e H5N1. Secondo gli autori, “Questo studio indica che la Quercetina, mostrando attività inibitoria nella fase iniziale dell’infezione influenzale, offre una futura opzione terapeutica per sviluppare prodotti naturali efficaci, sicuri e convenienti per il trattamento e la profilassi delle infezioni da virus dell'influenza A.” Inoltre la Quercetina può trattare il raffreddore comune, causato dal rinovirus, riducendo l’internalizzazione e la replicazione virale in vitro, e la carica virale e l’infiammazione polmonare. La Quercetina è in grado di inibire la replicazione dell'HCV, (virus dell'epatite C) come dimostrato per la prima volta nel 2009 da Gonzalez et al. e poi confermato da altri studi secondo vari meccanismi di azione.


MECCANISMI NEURO-PROTETTIVI DELLA QUERCETINA

Studi dimostrano un'attenuata tossicità di:
  • Amiloide beta indotta
  • Ossidazione della proteina
  • Perossidazione lipidica


 

Il potenziale terapeutico di NOVA•Q allontana lo stress ossidativo durante la patologia del cervello.
La potente azione di NOVA•Q si nota con:

La diretta azione sullo stress ossidativo con l’inibizione di enzimi (Ossidasixantina)
La diretta necrofagia dei ROS.

Sintasi Ossido Nitrica.
Meccanismi biochimici come la chelazione del Ferro – Calcio.
Inibizione della perossidazione lipidica.

NOVA•Q ristabilisce la regolazione REDOX delle proteine – dei fattori di transcrizione e sopravvivenza delle cascate di segnalazione che sono inibite dai ROS.

NOVA•Q oltre ad inibire le CHINASI che agiscono sulle cascate di segnalazione influisce su ambienti neuronali come GLIA e il vascolare.
E' dimostrato che la Quercetina inibisce la produzione di lipo polissacaridi e da ossido nitrico indotta dall’interferone gamma nella microglia BV-2 .

Questa azione sopprime i danni neuronali correlati all’infiammazione nelle patologie cerebrovascolari e neurovegetative al livello microglia.